Sostegno psicologico familiare
Il sostegno psicologico familiare è un intervento condotto da uno psicologo professionista e rivolto ai nuclei familiari che attraversano un momento di crisi, trasformazione, difficoltà.
Indice dei contenuti Sostegno psicologico familiare Roma
- Quando nasce il bisogno di sostegno psicologico familiare
- Sostegno psicologico per famiglie con figli (minori e non)
- Sostegno psicologico familiare per genitori separati
- Richiedi informazioni sul sostegno psicologico familiare a Roma di Percorsi Evolutivi
- Sostegno psicologico familiare a Roma: domande frequenti
Grazie al sostegno psicologico, le famiglie possono disporre di uno spazio "protetto" in cui poter parlare delle proprie emozioni, dei propri vissuti e anche dei conflitti interpersonali (per esempio tra genitori e figli, ma anche tra i due genitori) sotto la guida esterna dello psicologo.
Sarà quindi il professionista a condurre gli incontri, consentendo a tutti i membri della famiglia di esprimersi, condividere e infine anche trovare delle modalità relazionali più funzionali, laddove qualcosa nella relazione possa essersi interrotto o essere diventato più difficile e critico.
L'obiettivo del sostegno psicologico familiare è pertanto quello di aiutare la famiglia a ritrovare l'armonia, intesa come una maggiore capacità di scambio e comunicazione e un modo di relazionarsi più funzionale.
Quando nasce il bisogno di sostegno psicologico familiare
Tutte le famiglie sono luoghi di amore, comprensione e protezione, ma sono inevitabilmente anche luoghi di conflitto, scontro e dialettica. In fondo, ogni famiglia è, sì, un sistema, ma anche un insieme di individui, ognuno con le proprie caratteristiche e il proprio vissuto, per cui è del tutto normale avere degli attriti o dei momenti di incomprensione e difficoltà.
In alcune fasi della vita, oppure di fronte a cambiamenti importanti o improvvisi, il "sistema famiglia" può entrare in crisi e possono saltare i meccanismi di scambio e comunicazione, con un impatto negativo sulla relazione.
Questo può avvenire in diverse circostanze; ovviamente ogni famiglia è a sé, ma alcune delle situazioni tipiche che possono innescare una crisi in famiglia sono:
- un cambiamento importante, non necessariamente negativo, ma con un impatto notevole sugli equilibri, sui rapporti tra i membri della famiglia, sulla quotidianità, le aspettative e la visione del presente e del futuro. Possono rientrare in questa casistica eventi come la nascita o l'adozione di un figlio, oppure l'uscita dalla famiglia di un figlio ormai adulto, un matrimonio, l'inizio di una convivenza;
- un evento traumatico che rimette in discussione tutti gli equilibri familiari, come ad esempio la scoperta della disabilità di un figlio, una malattia degenerativa o grave, un lutto; l'accoglienza in casa di un genitore anziano da accudire, etc.;
- la presenza nel nucleo familiare di un membro con comportamenti antisociali, con problemi di dipendenza, con disturbi di natura psichiatrica e comportamentale;
- la fine del matrimonio di una coppia con figli, che impone ai due genitori di gestire la separazione nell'ottica di continuare a occuparsi dei figli nonostante il matrimonio cessi di esistere;
- una crisi di coppia che non sfoci necessariamente in una separazione, ma che impone di ripensare le regole dello stare in famiglia e il ritrovare un nuovo equilibrio nell'interesse del nucleo familiare;
- la presenza di un rapporto particolarmente conflittuale tra genitori e figli, che può avere luogo ad esempio quando i figli escono dall'infanzia ed entrano nell'adolescenza;
- la presenza di rapporti particolarmente conflittuali tra fratelli, anche quando in famiglia è presente un figlio disabile e di conseguenza l'altro è il sibling.
Sostegno psicologico familiare Roma per famiglie con figli (minori e non)
Come abbiamo visto, l'intervento mirato psicologo a sostegno delle famiglie può essere rivolto anche a gruppi di soli adulti (coppie, coppie con genitori anziani da accudire etc), ma è normale che sia nel rapporto con i figli, in particolare figli piccoli ma non solo, che emergano le forme di conflittualità e di difficoltà più diffuse.
Diventare genitori è infatti un evento che modifica, o per meglio dire stravolge, la vita dei genitori, sia in positivo che negli aspetti di difficoltà. Proprio una visione edulcorata della realtà, che rinnega anche solo l'idea che possano esservi delle difficoltà, è uno dei fattori che più contribuiscono a far saltare gli equilibri quando in famiglia arriva un bambino.
Un esempio lampante di questa "rimozione" è il baby blues, ovvero la sensazione di malinconia che può caratterizzare il periodo del puerperio, e che pur essendo un fenomeno del tutto fisiologico e normale, viene spesso vissuto come un tabù.
Ma, più in generale, si fa fatica oggi ad accettare che essere genitori sia non un punto di arrivo ma un percorso, e in quanto tale contenga in sé momenti di crisi, errori, tentativi fallimentari e traguardi non raggiunti.
Con un intervento professionale, lo psicologo che offre sostegno alle famiglie con figli (di qualunque età) aiuta i genitori a mettere a fuoco in maniera realistica il proprio modo di fare il padre o la madre, ovvero a individuare tanto i punti di forza quanto le aree di debolezza su cui, se necessario, intervenire.
In alcuni casi, quando nella relazione con i figli si sono innescati dei meccanismi disfunzionali e le strategie educative normalmente utilizzate dai genitori non ottengono più risultati, il sostegno di uno psicologo può aiutare a individuare delle strategie alternative e a interrompere quei circoli viziosi che spingono a reiterare sempre le stesse azioni, nonostante non siano più valide.
In ogni caso, con un intervento di sostegno psicologico, i genitori possono trovare gli strumenti per affrontare con rinnovato spirito e con maggiore consapevolezza le sfide che quotidianamente la genitorialità stessa pone loro, superando così i momenti di crisi o di passaggio ed evoluzione che la famiglia sta vivendo.
Sostegno psicologico familiare Roma per genitori separati
Quando una coppia con figli decide di separarsi, uno dei problemi principali è gestire la transizione prendendosi cura dei figli. In caso di separazione o divorzio, la presenza di figli può generare conflitti, porre problemi aggiuntivi e, anche nel migliore dei casi, imporre una riflessione su come gestire la transizione nel rispetto dei piccoli della famiglia, aiutandoli a metabolizzare il cambiamento e a superare il trauma.
Grazie all'aiuto esterno di uno psicologo che offra il suo sostegno, la separazione dei genitori può essere guidata, aiutando tutti i membri della famiglia - compresi i figli - ad accettare l'evoluzione del nucleo e le conseguenze delle scelte dei genitori, dal vivere in un'altra casa al dividersi nei weekend tra padre e madre.
Queste e infinite altre possono essere le sfide o le difficoltà incontrate da una famiglia in procinto di separarsi o dove la separazione sia già avvenuta, e, affinché non siano i bambini e i ragazzi a pagarne le conseguenze, può essere di grande aiuto lasciarsi guidare da un professionista attraverso un intervento di sostegno psicologico familiare.
Percorsi di parent training: una forma specifica di sostegno alla genitorialità
Oltre al sostegno psicologico genitoriale, presso il centro Percorsi Evolutivi sono attivi anche percorsi di Parent Training modellati su specifiche esigenze e obiettivi di sostegno alla genitorialità.
Richiedi informazioni sul sostegno psicologico familiare a Roma di Percorsi Evolutivi
Percorsi Evolutivi è l'Associazione a Roma a cui si possono rivolgere tutte le famiglie che attraversano un momento di crisi, una fase di passaggio o di difficoltà. Per informazioni sui percorsi di sostegno psicologico per famiglie e genitori nel centro Percorsi Evolutivi, basta compilare il form in basso.
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Percorsi Evolutivi
- Via Luigi Fincati 21 - 00154 Roma
- info@percorsievolutivi.org
- 06 92957691
- 388.4094699
Orari di apertura
- Lunedì 10:00 - 19:00
- Martedì 10:00 - 19:00
- Mercoledì 10:00 - 19:00
- Giovedì 10:00 - 19:00
- Venerdì 10:00 - 19:00
- Sabato 9:30 - 13:00
- Domenica Chiuso
Sostegno psicologico familiare: domande frequenti
Qual è la differenza tra terapia familiare e sostegno psicologico familiare?
La terapia familiare è un percorso psicoterapeutico vero e proprio che coinvolge l’intero nucleo con l’obiettivo di comprendere e modificare le dinamiche profonde che alimentano conflitti o difficoltà emotive. Il sostegno psicologico familiare invece è un intervento più orientato al presente, pensato per aiutare la famiglia a gestire situazioni di stress, cambiamenti o problematiche educative senza entrare nelle dinamiche più profonde del sistema familiare.
Come si svolge un percorso di sostegno psicologico familiare?
Sono sedute di 1 ora generalmente gestite da due terapeuti e sono incontri quindicinali (ogni 15 giorni).
Quanto dura solitamente un percorso di sostegno familiare?
Di solito non ha una durata rigidamente definita, ma in genere si tratta di percorsi piuttosto brevi e focalizzati, pensati per accompagnare la famiglia nel superare una difficoltà specifica senza impegnarla in un lavoro prolungato nel tempo. Una volta superata la difficoltà per cui il percorso è stato avviato, è sempre possibile concordare insieme se affrontare un nuovo tema o una nuova esigenza, mantenendo un approccio flessibile e calibrato sui bisogni della famiglia.
Quali sono gli obiettivi principali di un intervento di sostegno psicologico familiare?
Gli obiettivi di un intervento di sostegno psicologico familiare sono quelli di aiutare la famiglia a ritrovare equilibrio e benessere nelle situazioni di difficoltà, migliorando la comunicazione, favorendo una maggiore comprensione reciproca e sostenendo i genitori nel loro ruolo. L’intervento mira anche a sviluppare strategie più efficaci per affrontare problemi specifici, ridurre lo stress emotivo e potenziare le risorse già presenti nel nucleo familiare, così da rendere più gestibili le sfide della vita quotidiana.
È necessario che partecipino tutti i membri della famiglia?
Non è sempre necessario che partecipino tutti i membri della famiglia, anche se quando possibile è certamente consigliabile perché permette di lavorare in modo più completo sulle dinamiche relazionali. In ogni caso la partecipazione viene valutata di volta in volta, e a seconda delle esigenze possono essere previste anche convocazioni mirate solo per alcuni membri, così da lavorare in modo più efficace sugli aspetti specifici che emergono.
Cosa succede se un membro della famiglia non vuole partecipare?
Se un membro della famiglia non desidera partecipare, il percorso può comunque iniziare con chi è disponibile. È importante rispettare i tempi e le resistenze di ciascuno, senza forzature. Spesso il lavoro con una parte del nucleo porta comunque benefici all’intera famiglia e, col tempo, chi inizialmente era restio può sentirsi più motivato a partecipare. L’intervento rimane comunque flessibile: si può lavorare su ciò che emerge e valutare insieme se, e quando, coinvolgere anche chi al momento preferisce restare fuori.
In quali zone di Roma operate per il sostegno psicologico familiare?
A Roma, con il sostegno psicologico familiare, siamo in zona Montagnola.
È possibile ricevere sostegno psicologico familiare online se vivo a Roma?
Il sostegno psicologico familiare può essere svolto anche online e, in alcuni casi, rappresenta una buona soluzione per superare difficoltà logistiche o di distanza. Si predilige comunque il lavoro in presenza perché permette una lettura più completa delle dinamiche familiari, specialmente se ci sono bambini piccoli.
Come scegliere lo psicologo giusto per la propria famiglia a Roma?
Scegliere lo psicologo giusto per la propria famiglia significa trovare un professionista con cui ci si sente a proprio agio e che trasmetta fiducia e competenza. È utile verificare la formazione, l’esperienza con le tematiche familiari e il modo in cui accoglie le richieste. Le prime sedute servono proprio a capire se si crea una buona sintonia: non esiste un professionista “perfetto” in assoluto, ma quello che meglio si adatta ai bisogni, allo stile comunicativo e alla sensibilità della famiglia.
Serve la prescrizione medica per iniziare un percorso a Roma?
No è un percorso che può essere suggerito da altri professionisti sanitari oppure intrapreso liberamente dalla famiglia.
Come capire se la mia famiglia ha bisogno di un sostegno psicologico?
Una famiglia può aver bisogno di un sostegno psicologico quando si trova ad affrontare difficoltà che sembrano ripetersi o diventare troppo pesanti da gestire da soli, oppure quando la comunicazione si interrompe, aumentano i conflitti o ci si sente spesso sopraffatti. Anche cambiamenti importanti, situazioni di stress, problemi educativi o momenti di crisi possono essere segnali utili. In generale, quando il benessere emotivo o relazionale del nucleo sembra risentirne, chiedere un supporto professionale può aiutare a ritrovare equilibrio e nuove risorse.
Quali risultati ci si può aspettare dal sostegno familiare?
Dal sostegno familiare ci si può aspettare un miglioramento della comunicazione, una maggiore comprensione reciproca e una riduzione della tensione nei momenti difficili. Spesso la famiglia acquisisce strumenti più efficaci per gestire i conflitti, affrontare problemi specifici e sostenersi in modo più armonico. Non si tratta di cambiare le persone, ma di creare condizioni più favorevoli per stare meglio insieme e ritrovare un equilibrio più stabile e funzionale.
Quanto tempo ci vuole per vedere dei miglioramenti?
I miglioramenti dipendono dalla situazione di partenza e dagli obiettivi del percorso, ma spesso già dopo le prime sedute si iniziano a vedere piccoli cambiamenti nella comunicazione e nel clima familiare. Il sostegno psicologico familiare è un intervento relativamente breve e mirato, quindi i progressi tendono a emergere in tempi abbastanza rapidi, mano a mano che la famiglia mette in pratica nuove modalità di confronto e gestione delle difficoltà.
Che tipo di tecniche o approcci utilizza lo psicologo durante gli incontri familiari?
Durante gli incontri familiari lo psicologo utilizza un approccio flessibile, che può includere tecniche di ascolto attivo, facilitazione del dialogo, riformulazioni e domande mirate per favorire una comunicazione più chiara e meno conflittuale. Possono essere proposte piccole esercitazioni, riflessioni condivise o compiti semplici da provare a casa, sempre adattati alle esigenze della famiglia. L’obiettivo non è applicare protocolli rigidi, ma creare uno spazio sicuro in cui comprendere meglio le dinamiche relazionali e trovare insieme nuove modalità di funzionamento più efficaci.
Il sostegno familiare è adatto anche a famiglie con adolescenti?
Assolutamente si
Si può fare sostegno psicologico familiare in caso di separazione o divorzio?
Sì, il sostegno psicologico familiare può essere molto utile nei momenti di separazione o divorzio. In queste situazioni aiuta i genitori a gestire il cambiamento in modo più sereno, a comunicare in maniera efficace e a tutelare il benessere dei figli. Offre uno spazio neutro in cui capire come riorganizzare la vita familiare, affrontare le emozioni legate alla rottura e trovare modalità condivise per collaborare nel nuovo assetto. Anche se la coppia si separa, la funzione genitoriale resta, e il sostegno può facilitare un passaggio più equilibrato per tutti.
Lo psicologo aiuta a creare uno spazio di confronto più sereno, facilitando il dialogo e aiutando ciascuno a comprendere meglio il punto di vista dell’altro. L’obiettivo non è stabilire chi ha ragione, ma trovare modalità più efficaci e rispettose per comunicare e risolvere i conflitti.
È possibile integrare il sostegno familiare con un percorso individuale?
Sì, quando utile si può affiancare un percorso individuale per uno o più membri della famiglia. Le due modalità possono procedere in modo complementare, lavorando sia sulle dinamiche comuni sia sulle esigenze personali.
Il percorso di sostegno familiare è riservato e confidenziale?
Assolutamente sì. Tutto ciò che viene condiviso durante gli incontri resta protetto dal segreto professionale, nel rispetto delle norme deontologiche e della privacy.
Chi conduce il sostegno psicologico familiare?
È condotto da uno psicologo con competenze nell’area familiare e nella gestione delle dinamiche relazionali, capace di osservare e supportare l’intero nucleo.
Che formazione deve avere uno psicologo familiare?
Deve essere uno psicologo abilitato, con una formazione specifica nell’ambito del lavoro con le famiglie. Può aver seguito corsi o percorsi di specializzazione su relazioni familiari, comunicazione e sostegno alla genitorialità. Se svolge invece terapia familiare deve essere anche psicoterapeuta.
Come avviene il primo incontro con lo psicologo?
Il primo incontro serve a conoscersi, raccontare la situazione e capire insieme quali sono i bisogni della famiglia. Lo psicologo ascolta, pone alcune domande e aiuta a definire gli obiettivi del percorso, senza giudizi né aspettative rigide.
È possibile cambiare terapeuta se non ci si trova a proprio agio?
Sì, è un diritto e non deve essere vissuto come un problema. È importante sentirsi compresi e a proprio agio: se questo non accade, si può cambiare professionista in totale libertà.
Come capire se il percorso sta funzionando?
Di solito lo si capisce quando i membri della famiglia iniziano a comunicare meglio, le tensioni si riducono e si sperimentano nuove modalità più costruttive. Anche piccoli cambiamenti quotidiani sono segnali che il lavoro sta andando nella giusta direzione.
Lo psicologo dà compiti o esercizi da fare a casa?
Può accadere, ma solo se utile. A volte propone piccole riflessioni, osservazioni o attività semplici da provare tra un incontro e l’altro, sempre calibrate sulle esigenze della famiglia.
È possibile partecipare in coppia anche senza figli?
Sì, il sostegno familiare può essere rivolto anche alla coppia quando ci sono difficoltà nella comunicazione, nella gestione della relazione o nelle scelte condivise.
Gli incontri sono individuali o di gruppo?
Sono incontri rivolti alla famiglia o alla coppia, non di gruppo con altre famiglie. In alcuni momenti possono essere previste sedute solo con alcuni membri se necessario al lavoro.
Qual è la frequenza consigliata degli incontri familiari?
Di solito un incontro ogni due settimane è una cadenza equilibrata, ma può essere adattata in base ai bisogni della famiglia e al momento che sta attraversando.
Si può interrompere il percorso in qualsiasi momento?
Sì, la famiglia può interrompere il percorso quando lo ritiene opportuno. È comunque utile parlarne con lo psicologo per valutare insieme come chiudere il lavoro in modo sereno e completo.




