Mappe concettuali: cosa sono, come si fanno, come si costruiscono
Le mappe concettuali sono un utile strumento per organizzare il materiale da studiare, comprenderlo a fondo, assimilarlo in modo duraturo e riuscire ad esporlo agli altri con maggiore efficacia.
Imparare a destreggiarsi tra le mappe concettuali può aiutare ogni studente ad acquisire un metodo di studio personalizzato, basato sulle proprie attitudini e sui propri punti di forza. Mentre si apprende e si progredisce nella creazione di una mappa concettuale, infatti, si attiva una riflessione sulle proprie modalità di apprendimento, aiutando l'allievo a diventare consapevole del modo di studiare a lui più congeniale.
E se le mappe concettuali possono rivelarsi utili per qualsiasi studente, va da sé che - nel caso di alunni con un DSA (Disturbo Specifico dell'Apprendimento) o un BES (Bisogno Educativo Speciale) - si trasformano in un supporto fondamentale.
Nel presente articolo esploreremo le caratteristiche delle mappe concettuali e forniremo alcune indicazioni per iniziare a costruirle.
Dalle mappe cognitive alle mappe concettuali: una teoria
Partiamo da una definizione generica di mappa cognitiva, secondo quanto ci riporta Treccani nel suo Dizionario di Medicina:
Rappresentazione mentale elaborata da un organismo in riferimento a un ambiente fisico (lo spazio tridimensionale) o anche simbolico (un insieme di conoscenze), che permette all’organismo stesso di pianificare le proprie azioni in quell’ambiente.
Nate per spiegare come facesse il cervello umano a memorizzare i percorsi negli spazi urbani più complessi, le teorie sulle mappe cognitive sono successivamente arrivate a spiegare come il cervello riesca a organizzare e immagazzinare qualunque tipo di conoscenza.
Si parla perciò di mappe concettuali, ossia modalità gerarchizzate di rappresentazione della conoscenza che si basano – analogamente alle m c. di tipo spaziale – su due elementi: i nodi, che rappresentano i fatti della conoscenza, e le connessioni tra i nodi, che invece rappresentano i modi in cui è logicamente possibile connettere (o navigare tra) più nodi della mappa in sottoinsiemi razionalmente validi.
A differenza dell'apprendimento mnemonico, le mappe concettuali consentono un "apprendimento significativo", ovvero di memorizzare dopo aver realmente capito, compreso e assimilato il senso di quanto si sta studiando.
Se il cervello impara attraverso delle "gerarchie" di contenuti, ricreando queste gerarchie si facilita l'apprendimento stesso. Per tale motivo, la memorizzazione attraverso le mappe cognitive incide a livello più profondo e duraturo rispetto alla memorizzazione attraverso il semplice metodo mnemonico.
Cosa sono le mappe concettuali
Le mappe concettuali sono una rappresentazione visiva di un argomento, creata a partire da una concatenazione logica e gerarchica di informazioni che riguardano l'argomento stesso e che sono espresse in modo sintetico e collegate tra loro attraverso linee o frecce.
In una mappa concettuale, da un tema principale dipendono dei macroargomenti, che a loro volta si concatenano a dei sotto-argomenti.
Tutti i passaggi dal tema principale ai suoi sotto-temi, e da questi ultimi ai temi sul livello inferiore, sono tenuti insieme dalla presenza di parole-legamento, che creano la connessione logica tra le varie parti del discorso.

Le caratteristiche principali di una mappa concettuale sono perciò le seguenti:
- è una rappresentazione grafica
- si basa su una struttura gerarchica
- rappresenta le relazioni tra i concetti
Mettendo in relazione e in ordine gerarchico tutte le informazioni che riguardano un determinato argomento, il cervello riesce a strutturare la conoscenza e ad assimilarla, memorizzarla e farla propria.
Utilità delle mappe concettuali: dall'apprendimento al metodo di studio
Le mappe concettuali sono utili perché aiutano a introiettare un argomento, sollecitandone una comprensione profonda piuttosto che una sterile memorizzazione.
Sono molto importanti anche per comprendere in che modo il proprio cervello apprenda e riesca a immagazzinare le informazioni. Nel momento in cui si dedica del tempo a strutturare la conoscenza sotto forma di mappa mentale, si attivano delle funzioni metacognitive, ovvero una riflessione sulle proprie abilità logiche, ma anche un potenziamento e un esercizio di queste ultime. L'alunno si troverà a interpretare in maniera attiva il proprio metodo di studio, mettendo a fuoco le difficoltà ma anche i punti di forza. Con il tempo e la pratica, il risultato della creazione di mappe concettuali sarà la costruzione del proprio metodo di studio individuale, che potrà essere applicato a qualunque campo di apprendimento, a ogni livello e persino - nel futuro - al contesto lavorativo.
Un altro vantaggio delle mappe concettuali è che facilitano non solo nella comprensione e nell'apprendimento, ma anche nell'esposizione orale. È più semplice esporre un argomento dopo averlo suddiviso in sottoargomenti legati tra loro da nessi logici, e anche vedere queste connessioni sotto forma di un grafico aiuta a organizzare un discorso in forma orale.
È anche per questo motivo che le mappe concettuali possono essere utilizzate anche dai docenti, oltre che dagli allievi. Sono infatti un utile supporto visivo per le proprie lezioni in classe, e aiutano non solo i ragazzi a comprendere meglio l'argomento trattato, ma anche il docente a seguire il filo del discorso senza tralasciare dettagli importanti e senza perdersi.
Infine citiamo il fatto che le mappe concettuali sono uno strumento estremamente utile per gli alunni con un disturbo dell'apprendimento o in generale con difficoltà nello studio.
Esse infatti possono offrire supporto a coloro che hanno difficoltà di memorizzazione, incentivando la creazione di nessi logici, valorizzando l'originalità del ragionamento e la capacità di guardare le cose da un punto di vista inedito. La schematizzazione e la trasposizione in forma grafica della conoscenza, inoltre, aiutano proprio coloro che hanno difficoltà con la lettura e la scrittura, e in generale che sono poco a proprio agio con il classico metodo di memorizzazione che si basa - solitamente - sulla sequenza lettura-ripetizione-lettura.
Le mappe concettuali possono diventare strumento per una didattica inclusiva, soprattutto se utilizzate in tutto il gruppo classe in un ambiente di apprendimento basato sulla cooperazione e sull'accoglimento delle specificità.
Come si fanno le mappe concettuali
Imparare a costruire una mappa concettuale è un'abilità che si acquisisce con la pratica e il tempo. Non esiste un metodo universale, solo delle indicazioni che possono essere messe in pratica per acquisire dimestichezza con lo strumento fino a farlo proprio.
Non esiste un solo metodo per la creazione di mappe concettuali, anche perché è nella definizione stessa delle mappe concettuali il fatto di non poter essere standard: ogni persona elaborerà la conoscenza a modo suo e riorganizzerà le informazioni in base ai suoi meccanismi cognitivi. Ne deriva che non esisterà mai una mappa concettuale uguale ad un'altra e che ogni alunno potrà lavorare alle mappe secondo le proprie esigenze e le proprie caratteristiche metacognitive.
Detto questo, si possono indicare alcuni passaggi universali, validi per tutti gli studenti che vogliano sapere come si costruiscono le mappe concettuali:
- Partire dall'argomento principale, che sarà il titolo della mappa concettuale.
- Organizzare la conoscenza secondo una struttura gerarchica, partendo dall'argomento principale per poi passare a tutti i particolari che lo caratterizzano. Ciascun tema diventerà quindi un "nodo concettuale".
- Definire ogni "nodo concettuale" utilizzando un "titolo" (o una parola chiave che lo identifichi in modo sintetico) ed evidenziarlo con un colore differente.
- Collegare tra di loro con delle frecce (meglio se colorate) i "nodi concettuali" esplicitando questi collegamenti attraverso delle parole-legame che mettano in relazione i concetti. Tali parole potrebbero essere ad esempio dei verbi, da scrivere sopra le frecce.
- Utilizzare anche altri supporti visivi in aggiunta al testo, come ad esempio immagini semplici o icone da affiancare ai nodi o alle parole-legame.
Tutor e acquisizione del metodo di studio basato sulle mappe concettuali
Prendere dimestichezza con le mappe concettuali è un processo che richiede del tempo, ma che può essere agevolato e supportato da un tutor dell'apprendimento. Molto più di semplici "insegnanti per le ripetizioni", i tutor sono dei punti di riferimento per l'acquisizione di un metodo di studio personalizzato in base alle caratteristiche dell'alunno.
Sono perciò il riferimento giusto anche per l'acquisizione dell'abilità di creare mappe concettuali, affiancando l'allievo nella scoperta di questo utilissimo strumento di studio, finché egli non sarà autonomo e in grado di usare le mappe in qualsiasi contesto formativo.
L'Associazione Percorsi Evolutivi mette a disposizione degli allievi con un DSA, un BES o semplicemente con la necessità di consolidare alcuni aspetti dell'apprendimento i suoi tutor specializzati. Per maggiori informazioni sui nostri doposcuola specializzati nelle sedi di Roma, basta compilare il seguente form.
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